Il commercio dei manufatti si dirigeva verso le grandi città della pianura Padana, dove più cospicua poteva essere la richiesta di simili preziosi oggetti. In seguito la vetreria continuò l’attività producendo lastre di vetro sotto la guida di Alessandro Garuti.

Nell’ottobre del 1888 si spensero le fornaci e tornò il silenzio laddove per ottant’anni c'era stata un’intensa attività. Resta il ricordo di questa protoindustria ottocentesca nel toponimo della località, all’imbocco della Val Genova, che ancor oggi ospita gli edifici della Vetreria.

Dopo 200 anni la vicenda della gloriosa fabbrica di cristalli ritorna alla luce per l’iniziativa dei discendenti del fondatore Demetrio Pernici, attuali proprietari degli stabili, che restaurati negli anni, sono oggi meta di soggiorni turistici.

Per riscoprire e conservare la memoria delle vicende dell’attività vetraria ottocentesca è stata costituita nel 2003 la Fondazione “Maria Pernici – Antica Vetreria”. Si sono così promosse significative iniziative in questi anni, ricostruendo in una pubblicazione il passato industriale di questa e delle altre vetrerie delle Giudicarie (F. e M. Bonfioli, E.Lappi. C’era una volta il vetro…nelle Giudicarie dell’800. Ed. Fondazione Maria Pernici Antica Vetreria – 2003 – grafica Effe Erre – Trento).